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mario mancusi 2 giorni fa Dott.G.I. Risulta vera quest’affermazione?
San Paisios l’Aghiorita sulla carta unica (biometrica) che precederà il sigillo dell’anticristo:
“Ti daranno nuove carte per abituarti. Quando però li raccoglieranno tutti (n.n. documenti) su un’unica tessera, non ricevetela in nessuna forma, perché sarà relativa al suggellamento.”
“Vedrai! Ti metteranno in fila e ti marchieranno/timbreranno come le mucche!”
“𝑀𝑎𝑟𝑡𝑢𝑟𝑖𝑖 𝑎𝑙𝑒 𝑖𝑛𝑐ℎ𝑖𝑛𝑎𝑡𝑜𝑟𝑖𝑙𝑜𝑟- 𝐶𝑢𝑣 𝑖𝑜𝑠𝑢𝑙 𝑃𝑎𝑖𝑠𝑖𝑒 𝐴𝑔ℎ𝑖𝑜𝑟𝑖𝑡𝑢𝑙 1924- 1994, 𝑣𝑜𝑙𝑢𝑚𝑢𝑙 𝐼𝐼” (𝑝𝑔 61-62)
Inoltre considerando che domani è San Giuseppe ci sono rivelazioni di mistici tipo la Valtorta che raccontano della sua vita , della sua morte??
Grazie
Rispondi mario mancusi mario mancusi 2 giorni fa Rispondi a mario mancusi Facendo una ricerca si trovano descrizione ovviamente nella Valtorta , nella mistica e venerabile Maria di Gesu di Agreda e soprattutto nella Serva di Dio Maria Cecilia Baij
Vita di San Giuseppe, di Suor Cecilia Baij – TV PATER – Page 2
in tutte queste opere mi pare che la morte di San Giuseppe venga collocata prima della vita pubblica di Gesu, dico questo perchè ultimamente Regis afferma che la madonna ha rivelato che San Giuseppe era presente vivo al Calvario, quest’affermazione mi lascia perplesso …a dir poco , cosa ne pensi ??
OS MISTÉRIOS DA VIDA OCULTA DE MARIA (youtube.com) LIVE ESPECIAL: OS MISTÉRIOS DA VIDA OCULTA DE JESUS. (youtube.com) O QUE EU OUVI DE NOSSA SENHORA SOBRE A VIDA OCULTA DE JESUS (youtube.com)
Rispondi mario mancusi mario mancusi 1 giorno fa Rispondi a mario mancusi Incomincio fortemente a dubitare sulla veridicità di Anguera 16 – L’età che aveva la Regina del cielo quando morì san Giuseppe. – La Mistica Citta’ di Dio di suor Maria d’Agreda (rosarioonline.altervista.org) 886. La vita del più felice fra gli uomini, san Giuseppe, fu di sessant’anni ed alcuni giorni; a trentatré sposò Maria santissima e in sua compagnia ne visse poco più di ventisette. Quando il santo sposo morì, la gran Signora aveva quarantuno anni ed era entrata da pochi mesi nel quarantaduesimo: a quattordici, infatti, fu data in sposa a san Giuseppe e insieme ne vissero ventisette, più i mesi che trascorsero dall’otto settembre fino al felice transito di lui.
Libro IV – (10) Capitolo X – Felicissimo transito di san Giuseppe assistito da Gesù, da Maria e dagli angeli santi; e ciò che praticò prima di morire – TV PATER Serva di Dio Maria Cecilia Baij Morì il nostro fortunatissimo Giuseppe in giorno di venerdì, alle ore ventuno, il 19 di marzo, di anni circa sessantuno.
pertanto in queste veggenti la morte di San Giuseppe coincide ora Regis chi vede realmente ?? il cielo si puo contraddire in questo modo ??
dott.G.I. 4 minuti fa Rispondi a mario mancusi Secondo Pedro Regis (gli sarebbe stato rivelato da Nostra Signora), Maria avrebbe vissuto nella casa di Efeso (citata dalla Emmerich) per tre mesi, assieme a san Giovanni e a san Giuseppe “che era vivo, ma Gesù era già morto“.
“È stata lei a dirmelo”.
“…questa donna che l’ha accolta [a Efeso] era la zia di Giovanni, si chiamava Sâmia… è rimasta lì 3 mesi, lì con Giuseppe e Giovanni poi sono tornati a Betania”
“durante quel periodo di 3 mesi che rimasero lì, morì la zia di Giovanni chiamata Sâmia, disse anche che Giovanni ha preparato la tomba di sua zia, Nostra Signora era lì con San Giuseppe e ha aiutato a seppellire questa signora, ha detto che c’era una grande processione che ha accompagnato la sua sepoltura”.
Maria sarebbe stata sola sotto la Croce, perché Giuseppe “non ha voluto vedere Gesù ucciso, morente sulla croce e Gesù lo porterà in modo misterioso e miracoloso in un luogo sicuro… Giuseppe ritorna dopo che Gesù è risorto“.
Questa storia è a dir poco assurda.
Tutta la Tradizione cattolica ci testimonia che Giuseppe morì prima che Gesù iniziasse la sua predicazione pubblica, tra i 13 e i 30 anni del figlio adottivo. Non è necessario citare le opere dei mistici cattolici (suor Maria d’Agreda, la serva di Dio Cecilia Baij, Maria Valtorta, beata Anna Katharina Emmerich, ecc.); nemmeno voglio ricordare la sterminata produzione iconografica presente in centinaia di chiese, dove Giuseppe è raffigurato e venerato morente tra le braccia di Gesù e di Maria (uno per tutti, la Cappella del Transito di san Giuseppe nel Santuario di Pompei).
Basta soltanto leggere attentamente i Vangeli, per trarre alcune semplici conclusioni.
I Vangeli canonici (Matteo e Luca soprattutto, dato che sono gli unici a nominare Giuseppe) non parlano più di Giuseppe dopo l’episodio del ritrovamento al Tempio di Gerusalemme (Luca 2,41-50).
Giovanni parla delle nozze di Cana, a cui sono presenti Gesù e Maria, ma non nomina Giuseppe, segno che probabilmente era già morto. Dato che Giovanni quando descrive le nozze di Cana accenna a Gesù e a sua madre, senza includerlo, può significare che sia mancato proprio prima della sua vita pubblica. Infatti, può mai essere che gli sposi di Cana (Susanna e il suo sposo) avessero invitato alle loro nozze Maria, Gesù con alcuni discepoli, ma non Giuseppe? Non ha senso. Non è andato perché era già morto.
Inoltre, dato che la figura di san Giuseppe non interviene mai, né è mai nominata durante la predicazione di Gesù, la Chiesa ha sempre ritenuto che Giuseppe sia morto prima della crocifissione di Gesù. Questo è confermato anche dal fatto che Giuseppe non era presente sotto la Croce, e che Gesù stesso affidò Maria a san Giovanni apostolo, perché la prendesse in casa sua. “E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa”(Gv 19,27). Da quell’ora Giovanni diventò il custode terreno della Madre del suo Maestro; è infatti diritto e dovere dei figli aver cura della madre.
Ora basta considerare i rigidi costumi dell’epoca, in tema di matrimonio e adulterio: Gesù, quando stava per morire sulla Croce, avrebbe affidato sua madre alle cure di Giovanni, se San Giuseppe fosse stato ancora vivo? Se Giuseppe fosse stato ancora vivo, questo non sarebbe stato necessario. E nemmeno sarebbe stato conveniente: una donna sposata, col marito vivente, che va a vivere in casa di un altro uomo? Forse che Giuseppe aveva ripudiato Maria?
L’aspetto fondamentale dello sposalizio ebraico era la cerimonia con cui, nella data stabilita, la sposa veniva accompagnata dalla casa paterna alla casa del marito (Matt. 1:24). Così si celebravano le nozze: lo sposo portava la sposa a casa sua (o casa dei suoi genitori). La cosa era resa di dominio pubblico, riconosciuta da tutti, e il matrimonio era vincolante. Il marito diventava il baal, il signore, il padrone di casa, ed era considerato il proprietario della donna. D’altra parte la donna, pur soggetta al marito e in un certo senso sua proprietà, godeva di un’ottima condizione e di molti privilegi. Ma non aveva certo la libertà di andare a vivere nella casa di un altro uomo, col marito vivente (unico e legittimo custode). Ecco perché Gesù poté affidare Maria a Giovanni solo in seguito alla morte di Giuseppe (cioè, con Maria vedova).
Questo basta e avanza, per quanto riguarda gli scritti biblici. Il resto che si sa di San Giuseppe è dovuto essenzialmente ai vangeli apocrifi, che sono solo invenzioni senza importanza (che Giuseppe fosse vedovo e avesse avuto figli da un precedente matrimonio; che fosse molto più anziano di Maria; che sia morto a 111 anni; ecc.). Quindi, quando noi cattolici crediamo che san Giuseppe sia morto prima della vita pubblica di Gesù, non lo ricaviamo dagli apocrifi, ma dagli stessi Vangeli canonici.
San Luigi Guanella, zelantissimo per san Giuseppe, istituì la Pia Unione del Transito di san Giuseppe, a Roma, per pregare san Giuseppe in particolare per tutti i moribondi. San Pio X approvò e benedisse la Pia Unione del Transito di san Giuseppe eretta da san Luigi Guanella, e per dare l’esempio, arrivò a iscriversi alla confraternita dei Sacerdoti del transito di san Giuseppe, con il desiderio di formare una ininterrotta catena di Messe celebrate per i moribondi in ogni momento del giorno e della notte.
La Chiesa ha sempre creduto così, da secoli: san Giuseppe, il santo della “buona morte”, perché assistito da Gesù e Maria, le persone più perfette. È vero che non è un dogma di Fede, ma nessuno può venire a dire, contro la Tradizione, che san Giuseppe sia sopravvissuto alla morte di Gesù, e che non volle essere presente sotto la Croce perché non si sentiva di vedere Gesù morente.
Non voglio ancora dare un giudizio definitivo, ma la cosa è molto grave. Non si tratta di una ipotesi personale fatta dal veggente, ma egli afferma che la presunta “Nostra Signora” gli avrebbe rivelato questi particolari. Il Cielo non può contraddirsi: ammesso che la sua testimonianza valga uno; quella di altri mistici cattolici, più numerosi e tutti concordi, vale più di uno. Io sto con questi altri mistici. E non è vero quello che lui dice, che ognuno è libero di credervi o meno: un’affermazione del genere qualifica negativamente tutta l’apparizione e i messaggi, cioè la squalifica.
Vediamo cos’altro dirà.
Riguardo all’affermazione di padre Paisios essa è autentica: è una delle tante risposte orali date ai fedeli che andavano a visitarlo.
“Ti daranno delle carte per abituarti ad esse. Ma quando un giorno le raccoglieranno tutte [intendeva la carta d’identità, il passaporto, la tessera sanitaria, la patente di guida, ecc.] su un’unica carta, non prenderla, perché sarà legata al sigillo“.
“Vedrai! Ti metteranno in fila e ti marchieranno come le mucche!”
Questi detti poi sono stati raccolti in vari volumi. Quella in questione è presa dal secondo volume in rumeno (in Romania sono ortodossi):
Fonte: Nikolaos A. Zournatzoglou, Testimonianze di fedeli. Venerabile Paisios l’Aghiorita 1924-1994. vol. II, pag. 62, Casa Editrice Egumenita https://www.libris.ro/marturii-ale-inchina...-550-100-7.html
Qui è citato in rumeno. Il testo originale però è in greco. https://estemaitarziudecatcredeti.wordpres...misul-de-condu/
https://www.aparatorul.md/noul-card-electr...a-cu-30-de-ani/
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