Le analisi di Dott. GI

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    CITAZIONE (Pierluigi64 @ 29/11/2019, 21:06) 
    Sì, messa così la vicenda puzza, sono d'accordo senza alcun dubbio...
    Ma spesso Dio si serve anche degli uomini con cattive intenzioni per realizzare i suoi piani.
    Lo stesso padre Amorth, esorcista, mi pare che affermasse come spesso il diavolo si lamenti che Dio converta sempre i suoi piani malefici a Suo vantaggio e di coloro che gli sono fedeli.
    Umanamente perciò ti capisco e concordo con te ma soprannaturalmente potrebbe essere l'inizio della riunificazione con i potenziali vantaggi a cui accennavo...

    I vantaggi veri della riunificazione secondo me ci saranno solo a partire dal tempo di pace, ma prima, se effettivamente si uniranno le varie Chiese ortodosse con quella cattolica, sarà solo perchè ci sarà un'unica religione mondiale sincretista, e questo Papa cerca proprio di arrivare a questo scopo. Secondo lui la religione cattolica è solo una di quelle benedette da Dio, per cui la fusione con le religioni ortodosse sarà probabilmente al ribasso, accettando alcune lacune della religione ortodossa. La quale non accetta alcuni dogmi cattolici(ad es. l'Immolata concezione non è un dogma per loro), nè il celibato dei sacerdoti. Poi c'è sempre la questione del Filioque. La vera riunificazione ci sarà quando le Chiese ortodosse si conformeranno in pieno alla religione cattolica.
    Col Papa santo probabilmente.
     
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    dott. G.I.4 dicembre 2019 23:55
    "Quali sono allo stato attuale le ipotesi su questo evento singolare della chiesa che coinciderà con il miracolo ?? un tentativo di unificazione con gli ortodossi?? l'accordo di un calendario religioso unico tra cattolici e ortodossi ??" (Mario Mancusi)

    Sì, io credo entrambi.

    “È un fatto singolare nella Chiesa che si verifica raramente e che non è mai successo nella mia vita. Non è niente di nuovo o straordinario, è semplicemente qualcosa di raro, come la definizione di un dogma, qualcosa che influenzerà l'intera Chiesa. Accadrà lo stesso giorno del Miracolo, però non come conseguenza di esso, ma per pura coincidenza." (Conchita 1974)

    Non bisogna prendere per vero tutto quello che scrive Aviso. Molte sue affermazioni sono solo speculazioni o ipotesi.

    Secondo Aviso, infatti, l'evento ecclesiastico che accadrà in quel giovedì, avrà a che fare con lo scisma. Ecco cosa scrive:

    "Ciao Mike, l'evento all'interno della Chiesa che accadrà lo stesso giorno del Grande Miracolo come una coincidenza è per me legato al Papato, un possibile scisma che è già in corso; non può essere la consacrazione della Russia perché questo raro evento (ma non per la prima volta) è già successo in passato."

    "Sì Anonimo, posso confermare che, l'evento ecclesiale sarà uno scisma aperto e legato a uno specifico Sinodo su Papa Francesco."
    https://garabandalnews.org/2018/11/07/an-a...-of-garabandal/


    Come si può credere a una cosa del genere, che contrasta apertamente con le fonti di Garabandal?

    Conchita ha parlato di un evento singolare, molto importante, raro, (acontecimiento muy importante, raro, singular) sia per la Chiesa che per tutta la cristianità, un evento felice e lieto (acontecimiento feliz y venturoso).

    "Venturoso" significa "fortunato", "favorevole", "lieto", "di buona sorte", "felice".

    Evento felice e fortunato non può essere una sventura come lo scisma. Né può essere un sinodo per deporre o per correggere gli errori di Papa Francesco (come crede Aviso). Sarebbe un evento a dir poco drammatico, non "felice".

    Questo evento "feliz y venturoso" per la Chiesa non si è verificato durante la vita di Conchita e da quando lei è nata il 7 febbraio 1949, possiamo già eliminare un certo numero di eventi che si sono verificati nella Chiesa durante la vita di Conchita, cioè dal 1949 a oggi, o almeno dal 1949 al 1974:

    - Anniversari o centenari di santi

    - Beatificazioni o canonizzazioni

    - Fondazione di nuovi istituti religiosi

    - I grandi viaggi papali

    - Congressi mariani

    - Anni santi (1950, 1975, 1987/1988, 2003-2004 ...)

    - Morte di un Papa

    - Elezione di un nuovo papa (1958, 1963, 1978, 2005 ...)

    - Un Concilio, Sinodo o Concistoro

    - Un nuovo catechismo della Chiesa

    - La definizione di un nuovo dogma mariano (quello dell'Assunzione di Maria ai cieli nel corpo e nell'anima, del 1° novembre 1950)

    - L'istituzione di un nuova festa liturgica (María Regina, 1955)

    - Consacrazioni speciali del mondo al Sacro Cuore e al Cuore Immacolato di Maria, (1984, 2000)

    - ecc.

    Nessuna teoria può eludere o andare contro questo vero indizio, dato da Conchita.
    La teoria più accreditata, non solo su Internet, ma anche nei libri su Garabandal, dagli anni sessanta, è questo. Non è più un segreto.
    È più che un'ipotesi credibile, perché si basa su un'altra apparizione mariana: Nostra Signora di Soufanieh.

    Per otto anni, in un piccolo quartiere di Damasco, Siria, una donna e la sua piccola immagine della Vergine di Kazan (un souvenir acquistato in Bulgaria) essudavano olio inspiegabilmente, in occasione della Pasqua, ma solo quando le celebrazioni degli ortodossi e dei cattolici coincidevano.




    dott. G.I.4 dicembre 2019 23:56
    La veggente cattolica Myrna di Soufanieh, ha ricevuto per la prima volta le stimmate nel suo corpo il 25 novembre 1983. Il fenomeno si è ripresentato altre quattro volte, sempre il Giovedì santo nel 1984, 1987, 1990 e 2001. E soltanto negli anni in cui la Pasqua giuliana e la Pasqua gregoriana coincidevano di data.
    Il messaggio dell’ultima apparizione della Vergine recita:
    «Fondate una chiesa. Non ho detto: costruite una chiesa. La Chiesa che Gesù ha adottato è Una, perché Gesù è Uno. La Chiesa è il Regno di Dio sulla terra. Chi l’ha divisa ha peccato, e chi si è rallegrato della sua divisione ha peccato. Gesù l’ha edificata, ed essa era piccola; quando è diventata grande, si è divisa. E chi l’ha divisa non ha l’amore dentro di sé. RIUNIFICATEVI. Come sono belli i miei figli inginocchiati, in preghiera! Non siate divisi, come lo sono i grandi. Voi insegnerete alle generazioni le parole Unità, Amore e Fede».

    Mentre l’ultimo dei messaggi trasmessi durante le visioni estatiche, il 26 novembre 1990, si apriva così:

    «Non temere, figlia mia, se ti dico che questa è l’ultima volta che mi vedi, fino a quando la festa di Pasqua non sarà unificata».

    E poi le ultimissime parole:

    «Noi siamo con te e con chiunque desideri che la festa di Pasqua sia unificata».

    http://www.tempi.it/siria-il-prodigio-pasq...ta#.V83VUUO_j3M

    www.soufanieh.com/ITALIAN/general.htm

    Ciò coincide perfettamente con le profezie di Garabandal sull'unificazione delle Chiese.
    La Vergine a Garabandal ha annunciato uno degli eventi più importanti legati all'Avvertimento e al Miracolo: la conversione della Russia e l'unione delle Chiese. In una conversazione, con diversi testimoni, il 13 novembre 1965 (ultima apparizione della Vergine), Conchita disse "che ci sarà una sola religione, che coloro che sono separati si incontreranno di nuovo". Questo è stato ascoltato da numerosi testimoni durante l'estasi: "LE CHIESE SI UNIRANNO". Alcuni autori hanno ipotizzato che possa essere l'unione delle Chiese o, almeno, un passo preliminare (ad esempio, l'unificazione della data della celebrazione della Pasqua, che è attualmente diversa nelle Chiese Ortodosse e Romana).

    C'è una curiosa coincidenza di date. In effetti, la rottura, fino ad oggi definitiva, tra cattolici e ortodossi fu consumata il 16 luglio 1054.
    Il cardinale, un nunzio pontificio, scomunicò Michele Cerulario per mezzo di una bolla che depositò il 16 luglio 1054 sull'altare della Basilica di Santa Sofia e lasciò la città.
    A sua volta, pochi giorni dopo (24 luglio), Cerulario rispose scomunicando il cardinale e il suo seguito, e bruciando pubblicamente la bolla romana, col che iniziò lo scisma.
    È precisamente questa data (16 luglio) quella scelta dalla Madre di Dio per apparire a San Simone Stock, due secoli dopo, il 16 luglio 1251, sotto il titolo di Nostra Signora del Monte Carmelo, una data che il Cielo ha scelto proprio per le sue apparizioni a Garabandal, come per indicare che il grande scisma orientale si concluderà sotto il segno del Monte Carmelo.

    Quel giovedì mattina, i capi delle Chiese potrebbero firmare qualche accordo importante, e nel pomeriggio, alle 20:30, la Vergine farà il Grande Miracolo, "non come conseguenza di ciò, ma come una coincidenza". La Madre di Dio, Theotokos, come la chiamano i Greci, confermerà con quel Miracolo che Dio APPROVA e BENEDICE quell'accordo e non le altre cose avvenute in precedenza. Infatti, sappiamo che lo scisma ci sarà poco prima dell'Avvertimento, mentre l'evento ecclesiastico non può riguardare direttamente lo scisma. Il Miracolo dirà a tutti i cristiani che la via da seguire è quella intrapresa quel giovedì mattina (e non altre vie).




    dott. G.I.4 dicembre 2019 23:56
    Un piccolo indizio.
    Il 16 agosto 1961, padre Luis Andreu, che era morto da poco, si manifestò ai veggenti in un'apparizione. Questo eminente poliglotta, che aveva visto in anticipo il Miracolo, insegnò loro a pregare l'Ave Maria in GRECO. Perché la Vergine voleva che le ragazze imparassero a pregare in greco, cioè in una delle principali lingue della liturgia ortodossa?


    Non entro nella discussione sul santo martire dell'Eucarestia perché è una storia lunga e intricata, anche con alcune (almeno apparenti) contraddizioni.
    Dico solo che non credo che il santo martire sia sant'Ermenegildo. In questo concordo con Aviso. Escludo però il santo, ma non il giorno.

    Il Miracolo accadrà:

    «En la fiesta de un mártir de la Eucaristía, QUE NO ES ESPAÑOL, y que tiene un nombre extraño (al menos para los españoles)»
    https://ourlady.ca/wp-content/uploads/2018...ira-Milagro.pdf

    Il santo martire NON È SPAGNOLO ed ha un nome "strano" almeno per gli spagnoli.

    Qualcuno può dimostrarmi che sant'Ermenegildo non è spagnolo?

    Essendo nato in Spagna (non si sa se a Siviglia o Medina del Campo) è spagnolo. Non contano le origini dei suoi genitori (visigoti). Talmente spagnolo per nascita (e patrono della Spagna), che il re Felipe II fece una petizione al papa per chiederne la canonizzazione e il papa Sisto V lo canonizzò nel millenario della morte.

    Quanto al nome del santo martire, esso è definito "extraño" o "raro" per gli spagnoli (ossia per la lingua spagnola), proprio perché il santo non è spagnolo, ma è di un'altra nazione.

    Il fatto raccontato da una utente che citava il mensile "Garabandal International Magazine" di aprile/giugno 2002, posso chiarirlo.
    Si trattava di un articolo scritto da Jacques Serre (autore anche di un libro su Garabandal), il quale riportava una voce proveniente dai paesani (quindi un'ipotesi):

    "Alla fine [Conchita] AVREBBE DETTO che non era spagnolo, aveva 22 anni quando fu martirizzato e che la sua festa non fu celebrata nel 1963, perché avvenne durante la Settimana Santa."

    "She would eventually say he was not Spanish, was 22 years old when martyred, and that his Feastday was not celebrated in 1963, because it occurred during Holy Week."

    Non nominando S. Ermenegildo, l'autore riportava una voce, senza dichiarare da dove proveniva: infatti usava il condizionale (eventually, "avrebbe detto"). Si può liquidare il tutto come una ipotesi.

    Giustamente, Aviso ricorda che il 13 aprile 1995, festa di Sant'Ermenegildo, sulla base di simili indiscrezioni dei cosiddetti esperti di Garabandal, migliaia di persone senza aspettare alcun annuncio da Conchita e convinti che il Grande Miracolo sarebbe avvenuto in quell'anno, si recarono nel villaggio di Garabandal, creando caos e confusione, al punto che dovette intervenire la polizia.

    Queste speculazioni fanno danni.



    dott. G.I.4 dicembre 2019 23:57
    S. Tarcisio è una vecchia ipotesi, sempre valida.

    Di S. Tarcisio non si hanno notizie precise. Il Martirologio romano (antichissimo martirologio) ne fissa la morte il 15 agosto del 257 d.C. (perciò, si festeggia il giorno 15 agosto).

    Aviso sostiene che il santo martire sia S. Tarcisio. E ciò è possibile, ma non oggi.
    È possibile, infatti, che la festa di San Tarsicio sia spostata in futuro ad aprile tra i giorni 8 e 16. Se accadrà questo, è certamente lui il santo martire. Attualmente, non è possibile.

    Come ho già detto, attualmente la Chiesa cattolica festeggia S. Tarcisio il 15 agosto, che è ritenuto il giorno della sua morte (dies natalis). Quindi, PER IL MOMENTO non può essere lui. Il Martirologio Romano ne fissa la data al 15 agosto, da sempre.

    Se la festa di San Tarsicio sarà fissata in futuro ad aprile tra i giorni 8 e 16, allora diventerà possibile. Ma nessuno può affermare, senza fornire alcuna prova, che il dies natalis sia l'11 o il 12 aprile. Sarebbe ridicolo. Occorrono prove storiche o archeologiche, che per ora non ci sono.

    Dunque, se le cose rimanessero sempre come sono attualmente, S. Tarcisio non potrebbe essere il santo martire.

    Paradossalmente, se, per esempio, la festa di s. Tarcisio sarà inserita nel Calendario per il giorno 13 aprile, noi avremmo che la data del Miracolo sarebbe nella festa sia di s. Ermenegildo, sia di s. Tarcisio, entrambi martiri dell'Eucarestia (e sparirebbero le attuali contraddizioni). Perciò bisogna aspettare.
     
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    Quindi anche Dott. G.I. conferma l'ipotesi che nel giorno del miracolo avverrà probabilmente una riunificazione tra chiesa cattolica e parte di quella ortodossa o verrà sancito in quel giorno che la Pasqua sia festeggiata nello stesso giorno.
     
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    Inoltre sembra di capire, da come ha scritto, che il martire dell'Eucaristia sia san Tarcisio, ma la data della ricorrenza in futuro,perchè sia lui, potrebbe e dovrebbe essere spostata in Aprile. Comunque le aveva già dette molte di queste cose in passato.
     
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    mario mancusi5 dicembre 2019 00:57
    Grazie sempre preciso, la madonna ha voluto lasciare un mistero sulla data del miracolo, altrimenti con tutti gli indizi dati, sarebbe stato facile individuarla in anticipo, con tutto quello che comporta, come hai ben evidenziato sopra.

    Per quanto riguarda l'affermazione che ho riportato sopra ti risulta??

    https://www.facebook.com/notes/los-últimos...574895849383047
    Vescovo: C'è qualche altra relazione tra Roma, il Santo Padre e il Miracolo di cui vorresti parlare?
    Conchita: Sì. La Vergine ci ha detto qualcosa in relazione al Santo Padre, ed era che prima del Miracolo ci sarebbero stati solo altri tre Papi.

    invece cosa ne pensi della mia ipotesi:
    Comunque anche questa interpretazione giunge alla stessa conclusione
    1 Gloria olivae= Benedetto XVI il Papa dell'esilio
    2 In persecutione extrema Sanctae Romanae Ecclesiae sedebi= è deliberatamente privo di nomi papali perché quelli che "siedono" non sono affatto papi, quindi potrebbe indicare più di un papa dubbio (Papa Francesco e il secondo Papa dubbio )
    3 Petrus Romanus, il papa dei tre anni martirizzato.



    dott. G.I.5 dicembre 2019 19:57
    "In persecutione extrema Sanctae Romanae Ecclesiae sedebit è deliberatamente privo di nomi papali perché quelli che "siedono" non sono affatto papi, quindi potrebbe indicare più di un papa dubbio..." (Mario Mancusi)

    Se è valida l'ipotesi che la frase "In persecutione extrema Sanctae Romanae Ecclesiae sedebit" rappresenta un motto a sé stante, distinto dalla frase che segue, allora non può che indicare UN SOLO Papa e non più papi. Al massimo può indicare un antipapa, visto che tra i motti ce ne sono alcuni indicanti antipapi. Ma sempre UNO SOLO. Infatti, il verbo "sedebit" è al singolare (indicativo futuro, 3a persona singolare: siederà) e non "sedebunt" (siederanno).
    Inoltre, esso è "privo di nomi papali" perché nessun motto contiene nomi di papi, tranne l'ultimo (che non è un motto, ma un periodo) e che contiene il nome di Petrus Romanus.

    Come dissi in passato, il testo "In persecutione extrema Sanctae Romanae Ecclesiae sedebit", in lingua latina, è una perfetta frase di senso compiuto, con il verbo posto alla fine (come usa fare il latino). E dopo "sedebit" c'è il punto. Problemi testuali, quindi, non se ne porrebbero.

    Il verbo è usato in molti altri motti, sempre di senso compiuto.

    "De Schola exiet"
    ("Uscirà dalla scuola") il papa Clemente III di cognome "Scolari".

    Anche questo motto ha il verbo al futuro (exiet, da exeo) ed è una frase compiuta, ancorché breve.
    Il verbo "exiet" è posto alla fine della frase, come il verbo "sedebit" (ugualmente futuro).


    "Fructus Jovis juvabit."
    ("Il frutto di Giove sarà utile, gioverà") il papa Giulio II, Giuliano Della Rovere (il rovere è una quercia sacra a Giove).

    Anche questo motto ha il verbo al futuro "juvabit", disposto alla fine della frase (come "sedebit").




    dott. G.I.5 dicembre 2019 19:58
    Riguardo all'altra questione riportata nella pagina Facebook dell'Ing. Raymond Yerks al punto 12 (cioè che il Miracolo deve accadere durante il pontificato di Francesco), l'autore non cita la fonte precisa, ma lo faccio io.

    La frase è tratta dalla famosa intervista che Conchita concesse all'arcivescovo Mons. Garmendia, il 27 agosto 1981. È lunga, ma molto importante.
    Qui c'è la trascrizione:
    http://ecosdegarabandal.blogspot.com/2013/...a-conchita.html

    Ad una precisa domanda dell'arcivescovo, Conchita si lascia sfuggire la frase che: "...PRIMA del Miracolo ci saranno solo tre papi...".
    Poi, subito chiede scusa e si corregge, dicendo che non ha detto "PRIMA" di nulla, ma solo che restavano tre papi.

    Questo, l'ingegnere non l'ha detto. Se Conchita si è corretta, la frase non può essere presa per vera.


    FG: Qualche altra cosa legata a Roma, Garabandal, Roma, il Papa?

    Conchita: La Vergine ci ha detto che prima del Miracolo sarebbero rimasti solo tre Papi. Mi scusi, ho detto che ci sarebbero stati solo altri tre papi, non ho detto prima di nulla, ho detto che sono rimasti altri tre papi, niente più di altri tre papi, stava parlando della Fine dei Tempi. A quel tempo c'era Giovanni XXIII.


    FG: ¿Alguna otra cosa relacionada con Roma, Garabandal, Roma, el Papa?

    Conchita: La Virgen nos dijo que antes del Milagro solamente quedarían tres Papas. Perdone, dijo que solamente habría tres Papas más, no dijo antes de nada, dijo faltan tres Papas más, nada más que habrá tres Papas más, ella estaba hablando del Final de los Tiempos. En ese tiempo estaba Juan XXIII.


    Conchita si corregge e dice: "No dijo ANTES de nada" (non ho detto prima di nulla). L'arcivescovo le tende un'altra insidia e lei per la seconda volta si corregge e dice che non ha detto "prima" di nulla, ma solo che restavano tre papi.
    Dunque, il fatto citato dall’ingegnere non può essere sostenuto.

    Bisognerebbe capire se è un semplice lapsus, oppure se è qualcosa che le è sfuggito involontariamente e subito si è corretta.

    Qui c'è la registrazione audio dell'intervista (si capisce):

    dal min. 0:43 a 1:50
     
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    ormai l'utilità incrementale dell'approfondimento di queste profezie più datate sono pari ad un intorno dello zero. Le cose utili già le sappiamo
     
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    Bellissima, chiara e completa spiegazione del Dott.G.I. sulla rinuncia di BXVI...



    "Dott G.I., Papa Benedetto cosa avrebbe dovuto dire? mi dimetto , ma mi hanno costretto e non accetto il Papa successivo ? dai... " (Anonimo)

    Ho cercato di dire una cosa un po' più sottile.

    Il fatto che Papa BXVI possa essere stato "costretto", ciò può anche essere vero (resta da provarlo).

    Io però non mi sono soffermato a dire se è stato costretto oppure no, ma mi sono limitato ad osservare che, dopo la sua scelta (forzata o non forzata che fosse), egli con quella scelta non ha inteso sdoppiare il munus petrinum in due ruoli, ma ha compiuto una RINUNCIA TOTALE. E ho dato come segno significativo (tra i tanti) il suo atto di sottomissione e obbedienza al nuovo Pontefice (il suo ritornare SUDDITO).

    Sono due piani diversi.

    Per essere più chiaro, ammettiamo che BXVI sia stato costretto a rinunciare. Una volta costretto, la rinuncia può essere compiuta in modo totale (come prevede il Diritto Canonico, l'unico modo possibile, canone 332 §2), oppure può essere compiuta intenzionalmente e scientemente in modo parziale (come crede Socci, ma in un modo illegale, abusivo, irregolare, ecc., cioè "extra legem").
    Considerando soltanto la seconda fase, cioè quella della rinuncia, e come si è mosso, BXVI ha inteso compiere una rinuncia totale.

    Egli stesso, poi, ha scelto di assumere il titolo di ‘Papa Emerito’ perché ha deciso di allargare, se così possiamo dire, l’emeritato anche al papato. Si tratta di una innovazione di prassi ricalcata sulla figura del vescovo emerito, perché il titolo non è previsto da alcuna normativa della Chiesa cattolica.

    "Sappiamo che fino ad ora Paolo VI aveva previsto l’emeritato per i Vescovi che cessavano il proprio ufficio, divenendo emeriti dell’ultima diocesi di cui erano titolari, la scelta fu fatta nel solco del Concilio Vaticano II proprio per rimarcare lo stretto legame tra un Vescovo e la Diocesi a lui affidata, pur cessando ogni dovere giurisdizionale sulla stessa, continua a sussistere una vicinanza e una paternità spirituale nei confronti del popolo santo di Dio a lui affidato."
    https://www.letture.org/benedetto-xvi-il-p...-rosario-vitale

    Ebbene, papa BXVI ha compiuto una rinuncia TOTALE al munus petrinum (come prevista dal Diritto Canonico), ma ha voluto, allo stesso tempo, anche mantenere una vicinanza e una paternità spirituale nei confronti del popolo santo di Dio a lui affidato (come accade per i vescovi).

    Questa è la spiegazione ufficiale che egli ha dato in più occasioni. Se ciò non corrisponde al vero, significa che ha gravemente mentito dinanzi al popolo di Dio, dinanzi al mondo e dinanzi a Dio.

    Benedetto XVI, il 27 febbraio 2013:

    "Qui permettetemi di tornare ancora una volta al 19 aprile 2005. La gravità della decisione è stata proprio anche nel fatto che da quel momento in poi ero impegnato sempre e per sempre dal Signore. Sempre – chi assume il ministero petrino non ha più alcuna privacy. Appartiene sempre e totalmente a tutti, a tutta la Chiesa. Alla sua vita viene, per così dire, totalmente tolta la dimensione privata. Ho potuto sperimentare, e lo sperimento precisamente ora, che uno riceve la vita proprio quando la dona. Prima ho detto che molte persone che amano il Signore amano anche il Successore di san Pietro e sono affezionate a lui; che il Papa ha veramente fratelli e sorelle, figli e figlie in tutto il mondo, e che si sente al sicuro nell’abbraccio della vostra comunione; perché non appartiene più a se stesso, appartiene a tutti e tutti appartengono a lui.”

    “Il “sempre” è anche un “per sempre” - non c’è più un ritornare nel privato. La mia decisione di rinunciare all’esercizio attivo del ministero, non revoca questo. Non ritorno alla vita privata, a una vita di viaggi, incontri, ricevimenti, conferenze eccetera. Non abbandono la croce, ma resto in modo nuovo presso il Signore Crocifisso. Non porto più la potestà dell’officio per il governo della Chiesa, ma nel servizio della preghiera resto, per così dire, nel recinto di san Pietro. San Benedetto, il cui nome porto da Papa, mi sarà di grande esempio in questo. Egli ci ha mostrato la via per una vita, che, attiva o passiva, appartiene totalmente all’opera di Dio."

    http://www.vatican.va/content/benedict-xvi...d_20130227.html

    Per Socci, questo passo confermerebbe la tesi di una rinuncia solo parziale.

    Invece, il Papa ha precisato bene che non porta più "la potestà dell'officio per il governo della Chiesa" (non può e non potrà più governare la Chiesa), ma resta semplicemente "nel servizio della preghiera".

    Questo perché egli ha sempre detto di pensarla come Paolo VI, il quale diceva che ci si può dimettere da una carica, ma mai da uno stato, come l'essere figlio o padre. Un figlio si sposa: cessa di essere figlio? No. Un padre cessa di essere padre se il figlio si sposa e diventa indipendente? No.

    «Credo che di tutte le dignità di un papa, la più invidiabile sia la PATERNITÀ. La paternità è un sentimento che invade lo spirito e il cuore, che ci accompagna a ogni ora del giorno, che non può diminuire, ma che si accresce, perché cresce il numero dei figli, che si allarga, che non si delega, che è forte e leggero come la vita, che cessa solo all’ultimo respiro: se un papa non ha l’abitudine di andare in pensione prima della fine, è perché non si tratta tanto di una funzione quanto di una paternità. E non si può cessare di essere padre. [...] Ci si può dimettere da una carica. Ma mai da uno stato, come l’essere figlio, padre...» (Paolo VI)

    BXVI ha rinunciato all'Ufficio, ma non ha rinunciato alla sua paternità spirituale. Questo il senso della scelta del titolo di "Papa Emerito".
    Quindi, come si può sostenere che egli sia ancora il Papa (in carica)?
    È infondata sia la tesi che egli sia ancora il vero ed UNICO Papa (e Bergoglio un usurpatore o simili) e sia la tesi che egli sia ancora Papa ASSIEME con Bergoglio (due papi in carica, la diarchia, o il munus sdoppiato).
    Chi crede che egli sia ancora papa insieme con Bergoglio, crede in questa mostruosità (naturale e spirituale): il bicefalismo.

    https://enraizadosencristo.wordpress.com/2...efalismo-papal/
    https://enraizadosencristo.wordpress.com/2...de-dos-cabezas/
    http://ultimasnoticiasnew.blogspot.com/201...-y-un-solo.html

    Un Papato a due teste è impossibile, il Papa è uno.

    Il vero e unico Papa è sempre e soltanto Francesco, purtroppo (fino a prova contraria).

    In sintesi, la rinuncia - questo ho voluto dire - è stata totale e irreversibile e non parziale, al di là del fatto se BXVI sia stato costretto o no a lasciare.
    Perché, il ragionamento che fanno alcuni (e al quale mi sono opposto) è di questo tipo: poiché BXVI è stato costretto a rinunciare ed egli non voleva farlo, allora, nella sua scaltrezza, per beffare i suoi nemici, ha escogitato un espediente per DIMETTERSI SENZA DIMETTERSI DEL TUTTO, dunque rimanendo canonicamente Papa. Ossia, avrebbe agito d'astuzia, ingannando innanzitutto il popolo di Dio.
    Tesi falsa, falsa, falsa."
     
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    Meno male che c'è il dott G.I., un dono di Dio per orientarci in questi Ultimi tempi di caos e a breve di persecuzione fisica.
     
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    CITAZIONE (Domini3 @ 15/1/2020, 15:43) 
    Meno male che c'è il dott G.I., un dono di Dio per orientarci in questi Ultimi tempi di caos e a breve di persecuzione fisica.

    Concordo con te Domini, lo vedo come aiuto dato dalla Provvidenza, d'altra parte lo è anche questo forum, almeno per me.
     
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    Su questo punto sinceramente il dott gi mi convince poco...

    Se la questione fosse così ovvia e semplice... Non avremmo certe ambiguità... E se Francesco fosse papa come potrebbe essere un tale eretico?

    Sarei più prudente
     
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    Infatti i conti facciamoli alla fine, dott . G. I . Non è la Bibbia ))) , su anguera è sempre molto critico , sui due Papi del terzo segreto di Fatima era scettico,venendo smentito dai fatti , chi non sbaglia mai fino adesso è Socci
     
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    Anch'io, in questo caso, non concordo con G.I., i cui contributi sono comunque sempre interessanti e fondati razionalmente (come in questo caso).
    Ricordo solamente che Benedetto XVI ha mantenuto le chiavi sul suo stemma, l'appellativo "Santo Padre" e "Sua Santità", la talare bianca, mi sembra anche che nelle occasioni più importanti metta la sigla "P.P." ("Pater Patrum", da cui il termine "Papa") vicino alla firma, cosa che Francesco, in discontinuita' con i predecessori, comunque tende a non fare.
    Siccome Benedetto XVI non è un superficiale non credo che i segni da me elencati siano stati da lui disseminati a caso e, sinceramente, non credo nel senso proposto da G.I..
    Infine, cito a memoria, Benedetto XVI affermò che "la rinuncia all'esercizio attivo del Ministero Petrino non revoca questo". La definizione di "papa emerito" non è quindi assimilabile, come fa G.I., per analogia al vescovo emerito perché l'episcopato, essendo un grado del sacramento dell'ordine, conferisce un sigillo indelebile in chi lo riceve. Il Ministero Petrino, invece, non essendo un sacramento, non conferisce nessun sigillo indelebile, per cui o lo si ha o non lo si ha. Mostrando Benedetto XVI ancora tutti i segni distintivi del Ministero Petrino è perciò ancora papa, almeno per la parte spirituale di esso.

    Edited by Pierluigi64 - 15/1/2020, 21:05
     
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    Abbiamo anche le benedizioni apostoliche... Che solo un papa può fare
     
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    CITAZIONE (Il-Nibbio @ 15/1/2020, 21:04) 
    Abbiamo anche le benedizioni apostoliche... Che solo un papa può fare

    Esatto.
     
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    Forse non è chiaro quello che ha scritto il Dott G.i....lo "stato" di Papa non si può revocare ( per questo può benedire come Papa e firmare i documenti come Papa emerito)...il ruolo, l'incarico operativo, l'esercizio...chiamatelo come volete invece si...se si legge si capisce bene anche grazie agli esempi che ha fatto.
     
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